Natale 2023
Il Regalo di Natale
Il regalo più bello che si possa fare è quello che resta nel cuore . Sopratutto a Natale. Un pensiero, una storia,
delle parole possono restare per sempre, più di ogni altra cosa.
Qui lascio il mio regalo a chiunque si fermerá a leggere.
In questo tempo speciale si fanno tanti auguri che si fanno viaggiare con
la messaggistica social. Ma telefonarsi si usa ancora. Chiamo una mia amica,
con un'amicizia che risale al secolo scorso dello scorso millennio. Mi racconta
che sta per partire per far visita alla madre. Formula precipua del Natale
riunire le famiglie, anche quelle le cui parti sono sparse in luoghi geografici
diversi. Il lavoro chiama tanti a trovare la propria strada lontano dalla
propria terra natale. E la salute. Non tutte le malattie le puoi curare la dove
si nasce e dove sono i tuoi affetti. La mamma della mia amica si trova in una
residenza sanitaria e vi resterà fino al suo ultimo giorno, la sua condizione è
l'immobilità. Vede e sente Come condizione biologica, la facoltà della
comprensione non l'ha più. Almeno quella comune. Quella che usiamo tutti
ferialmente. Esistono però facoltà speciali, come lo sono i giorni di festa,
come lo è il Natale. Che è fatto di scambio d'Amore e di segni come i regali.
Anche alla sua mamma la mia amica porta un regalo. Un carillon. Antoine Favre
era un orologio di Ginevra nel 1796, pensò di riprodurre in una scatola
musicale portatile le strutture di campane azionate con meccanismi
automatizzati. Ed ideò un oggetto magico. La satie, musica per carillon,
accompagna i migliori ricordi di infanzia, di serenità di tanti che hanno avuto
questo oggetto da piccoli. La scatola sonora è decorata da un paesaggio di
Natale. Mentre la mia amica mi racconta la speranza che in qualche modo la
magia del magico oggetto possa raggiungere l'intimo del cuore della mamma, nel
mio spirito vedo la scena. Le mani commosse della figlia che ripongono il
carillon sul tavolino accanto al letto. Affidandosi a quelle facoltà ancora
attive di vista e ascolto carica la corda della piccola scatola musicale. Il
minuto paesaggio natalizio si anima e le note della satie riverberano sulle
lacrime intime del cuore attonito. Non so mamma se puoi sentire veramente, ma
lo spero tanto, vorrei farti sapere quanto ti amo. Forse facoltà speciali, che
non sappiamo vedere, ora sono al lavoro, per accogliere il segno che ti ho
portata per parlarti del legame che non si potrai mai sciogliere tra noi. In
questa immagine trovo le parole per darle conforto nel momento che come una
nube invernale un dubbio si frappone tra la speranza e il cuore. Teme che non
servirà a nulla, forse non è nemmeno più in grado di riconoscerla. Si che può,
il suo spirito può, la sua coscienza può. E quello che stai per fare sarà un
gesto, un segno amorevole di figlia che resterà per l’eternità. Quando finiamo
di parlare di questo, le faccio i migliori auguri e le affido un bacio e una
carezza da portare alla madre da parte mia. Mi rivela che tanti amici le hanno
chiesto questo. Ed ecco che il suo racconto regala un’altra immagine. Le sue
mani che stringono la donna nel letto portano dentro il calore di tante
carezze, dei baci di molti amici. Ed in queste scene vedo il senso profondo e
vero del Natale. La vicinanza degli uni con gli altri, la vicinanza a chi
soffre. La vicinanza nello spirito che può superare ogni barriera. Sempre, ogni
Natale ricorderò questo racconto che ho accolto come un dono imprevisto. Tra i
rumori del mondo vi sono tante magnifiche melodie.
Buon Natale a tutti e chiunque.
Un sorriso.
Arturo Lania