Il
Regalo di Natale
Passeggiare è una grande
opportunità che si da a se stessi. Ne ho fatto un’arte, o come si dice un
hobby. Passeggio da solo, aiuta a mettere in ordine i pensieri ed emozioni. In
compagnia, ascoltando storie. Fanno crescere le *convinzioni* che si hanno sulla vita. Certo bisogna sapere
ascoltare, anche di questo ho fatto un’arte, ma lo racconterò un’altra volta. Domenica,
ho passeggiato con il mio amico Gaetano, che è un tipo saggio. Un piacere
ascoltarlo sempre nei ragionamenti, però alle *convinzioni* degli altri preferisco l’ascolto delle loro storie. Si
apprende di più e si possono ricavare insegnamenti inattesi. Come il racconto
del regalo di Natale del figlio di Gaetano. La storia si presenta con un titolo
suo, _Il Regalo di Natale_, questo la
rende già particolare. La fidanzata del figlio ha pensato bene di
regalare un drone con telecamera. Un oggetto divertente, ancora di più per un
tecnico come lui. Dopo qualche tempo però, l’oggetto volante ha smesso di funzionare.
Si alzava in volo ma finiva con rollare e cadere. Dispiacere generale, ma senza
panico, sia il padre che il figlio sono tecnici, a differenza di me che non ho
nessuna inclinazione, ma questa è un’altra storia. Il seguito di questa che sto
raccontando offre ben due insegnamenti da attingere dalla soluzione. Il mio
amico Gaetano, uomo d’età, va detto in quanto necessario al racconto, ha subito
pensato a smontare il drone, per intervenire sulle parti meccaniche per lui, evidentemente, mal funzionanti. Il giovane figlio, ha puntato a
trovare la soluzione con un reset del
software di pilotaggio. Azione non immediata, come smontare le parti
meccaniche. Infatti bisogna conoscere la procedura. Il mondo contemporaneo ci
mette a disposizione la Rete e i canali You Tube dei vari _tutor_. Così imparata la procedura, fatto il _reset_, il simpatico drone è tornato a volare. Questo il racconto.
Vero tra l’altro. Da qui si dipanano due insegnamenti. Il primo, individuato dal
narratore Gaetano. Le due generazioni a confronto hanno ragionato con schemi
differenti. Il risolutivo è stato quello del giovane. Davanti a questa evidenza
ognuno può pesare le proprie *convinzioni*.
L’altro filo per tessere un insegnamento, riguarda proprio il _reset_ . Un paio di citazioni
evangeliche mi stanno davanti e vanno ad inquadrare l’episodio in una cornice speciale. Gesù stesso,
potremmo dire, parla di reset. Sottolinea
la necessità che la novità della sua predicazione può essere accolta da una novità
di *convinzioni*. Lo spiega con l’analogia
della toppa nuova sul vestito vecchio che finisce per strapparlo. O con il vino
nuovo che in otri vecchi finisce per romperli. E per essere chiaro fa il famoso discorso con le preposizioni affrontate: << _Avete sentito che…, ma io vi dico…_ >>. A braccetto con l’insegnamento
del _reset_ come azione necessaria
per _tornare a volare_ , e non mi
riferisco solo al drone, nella storia si racconta della necessità di una procedura,
di un metodo. Che non è troppo difficile da conoscere se uno si dedica. Occorre
tenere presente che l’improvvisazione è uno schema sbagliato. Sinceramente sono
*convinto* che continuando a pensare
al racconto si possono ricavare anche altri insegnamenti. Questi però bastano, soprattutto
sul piano spirituale. Quello che Papa Francesco ha detto all’_Angelus_ di
Domenica mi torna utile per una conclusione efficace. << _La conversione è un cambiamento del modo di
agire. Prima però vien il cambiamento del modo di pensare_ >>. Le
nostre *convinzioni* sono l’opportunità
o il limite dell’esistenza. Lavorare su quello di cui siamo *convinti* è lavoro da artista.
Come si conviene per ogni buona
storia, ringrazio Gaetano, il figlio e naturalmente la fidanzata.
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