La sola
di Gaetano
Ci
sono tante cose di cui uno si innamora. Anche di certi capi di abbigliamento.
Come i miei stivaletti marrone, tipo inglese, di ottima marca. Li comprai d’occasione
in un mercatino, l’ultimo paio rimasto, un po’ in disparte, su una stuoina.
Andammo subito d’accordo. Come li calzai si adattarono subito a me, come
nemmeno un cagnolino saprebbe. Pagati poi un terzo del loro valore di negozio,
spiega bene l’immediato entusiasmo dell’acquisto. Ne abbiamo fatta di strada
insieme. Sotto ogni clima e sopra ogni sentiero. Anche in momenti diversi, sono
stati sempre con me. Insomma un poco di vita insieme. Da quando li calzai la
prima volta sono passati alcuni anni. I miei capelli grigi, che oramai tendono
al monopolio della testa, raccontano gli anni trascorsi. Ed anche gli stivaletti
hanno segni che rivelano l’età. Così l’anno scorso li portati a riparare.
Tacchi nuovi, qualche punto di colla, una rigenerata della tomaia. Sempre belli
da vedere. Non come nuovi.. Ma questo li rende più attraenti, la pelle ha preso
il colore dell’uso, che le da l’alone di affidabilità. Però un problema era
rimasto. All’interno la soletta aveva ceduto, e camminando il tallone faceva
male. Le solette tradizionali non si sono mostrate soluzioni adatte. Se le
scarpe non possono usarsi per camminare a cosa servono? A essere buttate via
come un certo sale senza sapore, o un certo albero di fichi senza frutto.
Eppure sono troppo belli. La storia che abbiamo condiviso, la forma che hanno
preso su di me, troppe cose per buttarli via così. Così li ho tenuti un altro
anno. Dico sul serio. Ma il terzo il loro destino è sembrato davvero
ineludibile. Il momento di buttarli non aveva motivo di essere rimandato Passeggiare,
l’ho scrivo spesso, è un’attività salubre che offre tante nuove esperienze.
Soprattutto conversando con le persone. Una mattina di questo inverno,
passeggiando con gli amici, tra cui il saggio Gaetano, questi butta lì l’argomento.
_Guagliù, se sapeste che maggiù
accattato. Nu’ paio ‘e solette troppo belle_. A Napoli, troppo bello sta
per tutto, buono, divertente, soddisfacente e comodo. Insomma due suole di
tecnologia moderna, con capacità auto modellante. _Guagliù accattatavelle_ Compratele. A Napoli quando una cosa è “bella” va condivisa con tutti. Le ho
prese anche io. Gaetano grazie. La _sola_
di Gaetano ha salvato la vita ai mie stivaletti inglesi. Mi calzano anche
meglio di prima, posso tenerli al piede un’intera giornata ed è sempre un
piacere. Ne faremo ancora tanta di strada insieme. Quindi altre passeggiate. Durante
le quali mi propongo di tornare su questa storia. Se avessi buttato via i miei
stivaletti due anni fa, me ne sarei privato per sempre. Ed oggi starei a dire, _quando una cosa ha fatto il suo tempo va
solo buttata_ . La logica delle cose indicava cosa fare. L’evidenza rendeva
inevitabile il destino. Eppure, nella storia, sia la logica che l’evidenza si dimostrano
sistemi falsi, capaci di distruggere e non di trovare soluzioni. L’attesa con una
incerta speranza, che in qualche modo ancora non visibile, avrei trovato una
soluzione. Il combinarsi con una nuova tecnologia, che ha ridato pieno vigore
alla struttura più vecchia, ma efficiente e perfettamente in grado di offrire
ancora molto. Una semplice passeggiata e una condivisione tra amici. Queste
cose, sono servite a ridare vita ad un oggetto solo apparentemente inservibile.
Inservibile, ma non inutile. Cosa mi ha trattenuto dal disfarmene? La forza
della memoria. Quante situazioni mi ricordo indossando questi stivaletti. Che
peccato se me ne fossi disfatto. Inoltre sarebbe mancato questo insegnamento. *Speranza, memoria, condivisione* .
Tutte cose non-visibili. *Invisibili*.
Ricordo di un certo libro in cui è scritto, _l’essenziale è invisibile agli occhi_. In un altro, che _la realtà è fatta da cose visibili e
invisibili_ .Troppa fiducia sul
giudizio definitivo, fondato sui sistemi della logica e della evidenza, quanti
danni producono ogni giorno. E quando invece che stivaletti sono sistemi buoni
per le persone, o sono addirittura persone, allora sì che aver chiaro che né la
logica né l’evidenza sono la verità su quello che può succedere, su quello che
si può ancora fare, può tornare molto, molto utile. Come sono belli i miei
stivaletti con cui posso ancora camminare. E camminando mi verrà a mente spesso
la _sola di Gaetano_.
Arturo Lanìa
Anche io ho sempre difficoltà a buttare le scarpe. Ne ho almeno 5 paia irreparabili da buttare.....
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