giovedì 26 gennaio 2017

La sola di Gaetano

Ci sono tante cose di cui uno si innamora. Anche di certi capi di abbigliamento. Come i miei stivaletti marrone, tipo inglese, di ottima marca. Li comprai d’occasione in un mercatino, l’ultimo paio rimasto, un po’ in disparte, su una stuoina. Andammo subito d’accordo. Come li calzai si adattarono subito a me, come nemmeno un cagnolino saprebbe. Pagati poi un terzo del loro valore di negozio, spiega bene l’immediato entusiasmo dell’acquisto. Ne abbiamo fatta di strada insieme. Sotto ogni clima e sopra ogni sentiero. Anche in momenti diversi, sono stati sempre con me. Insomma un poco di vita insieme. Da quando li calzai la prima volta sono passati alcuni anni. I miei capelli grigi, che oramai tendono al monopolio della testa, raccontano gli anni trascorsi. Ed anche gli stivaletti hanno segni che rivelano l’età. Così l’anno scorso li portati a riparare. Tacchi nuovi, qualche punto di colla, una rigenerata della tomaia. Sempre belli da vedere. Non come nuovi.. Ma questo li rende più attraenti, la pelle ha preso il colore dell’uso, che le da l’alone di affidabilità. Però un problema era rimasto. All’interno la soletta aveva ceduto, e camminando il tallone faceva male. Le solette tradizionali non si sono mostrate soluzioni adatte. Se le scarpe non possono usarsi per camminare a cosa servono? A essere buttate via come un certo sale senza sapore, o un certo albero di fichi senza frutto. Eppure sono troppo belli. La storia che abbiamo condiviso, la forma che hanno preso su di me, troppe cose per buttarli via così. Così li ho tenuti un altro anno. Dico sul serio. Ma il terzo il loro destino è sembrato davvero ineludibile. Il momento di buttarli non aveva motivo di essere rimandato Passeggiare, l’ho scrivo spesso, è un’attività salubre che offre tante nuove esperienze. Soprattutto conversando con le persone. Una mattina di questo inverno, passeggiando con gli amici, tra cui il saggio Gaetano, questi butta lì l’argomento. _Guagliù, se sapeste che maggiù accattato. Nu’ paio ‘e solette troppo belle_. A Napoli, troppo bello sta per tutto, buono, divertente, soddisfacente e comodo. Insomma due suole di tecnologia moderna, con capacità auto modellante. _Guagliù accattatavelle_ Compratele. A Napoli quando una cosa è “bella” va condivisa con tutti. Le ho prese anche io. Gaetano grazie. La _sola_ di Gaetano ha salvato la vita ai mie stivaletti inglesi. Mi calzano anche meglio di prima, posso tenerli al piede un’intera giornata ed è sempre un piacere. Ne faremo ancora tanta di strada insieme. Quindi altre passeggiate. Durante le quali mi propongo di tornare su questa storia. Se avessi buttato via i miei stivaletti due anni fa, me ne sarei privato per sempre. Ed oggi starei a dire, _quando una cosa ha fatto il suo tempo va solo buttata_ . La logica delle cose indicava cosa fare. L’evidenza rendeva inevitabile il destino. Eppure, nella storia, sia la logica che l’evidenza si dimostrano sistemi falsi, capaci di distruggere e non di trovare soluzioni. L’attesa con una incerta speranza, che in qualche modo ancora non visibile, avrei trovato una soluzione. Il combinarsi con una nuova tecnologia, che ha ridato pieno vigore alla struttura più vecchia, ma efficiente e perfettamente in grado di offrire ancora molto. Una semplice passeggiata e una condivisione tra amici. Queste cose, sono servite a ridare vita ad un oggetto solo apparentemente inservibile. Inservibile, ma non inutile. Cosa mi ha trattenuto dal disfarmene? La forza della memoria. Quante situazioni mi ricordo indossando questi stivaletti. Che peccato se me ne fossi disfatto. Inoltre sarebbe mancato questo insegnamento. *Speranza, memoria, condivisione* . Tutte cose non-visibili. *Invisibili*. Ricordo di un certo libro in cui è scritto, _l’essenziale è invisibile agli occhi_. In un altro, che _la realtà è fatta da cose visibili e invisibili_ .Troppa fiducia sul giudizio definitivo, fondato sui sistemi della logica e della evidenza, quanti danni producono ogni giorno. E quando invece che stivaletti sono sistemi buoni per le persone, o sono addirittura persone, allora sì che aver chiaro che né la logica né l’evidenza sono la verità su quello che può succedere, su quello che si può ancora fare, può tornare molto, molto utile. Come sono belli i miei stivaletti con cui posso ancora camminare. E camminando mi verrà a mente spesso la _sola di Gaetano_.

Arturo Lanìa

1 commento:

  1. Anche io ho sempre difficoltà a buttare le scarpe. Ne ho almeno 5 paia irreparabili da buttare.....

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