giovedì 27 luglio 2017

Le quattro teste teste

Le quattro teste
Si sa, tutto dipende dalla testa. Anche quando diciamo cuore. Infatti vogliamo solo dire testa che agisce senza logica, e ci pare brutto dirlo così. Ci sono dei detti che ne parlano. Il pesce odora dalla testa. Un cappello per ogni testa. Che bella testa. Per ognuno di essi conosco delle persone che ne dimostrano la verità. I fratelli pescivendoli Enzo e Raffaele di via Pisa. L’eventuale lettore non tema, nessuna pubblicità occulta. Solo mi piace dimostrare che le persone esistono davvero. Dicevo, nella bottega di Enzo e Raffaele si respira un’armonia, ti accorgi che lavorano con piacere e la qualità dell’ittico prodotto ha una sapore aggiunto, quello dell’accoglienza. Lo so, lo so, ho scritto proprio uno slogan. Ad ogni modo, mi sono sempre sentito “a casa”. L’ho detto anche al mio amico Gaetano, in particolare che mi colpisce chiudano presto, anche la Domenica, per pranzare con la famiglia. Mi pare proprio che lavorino per vivere, piuttosto che vivere per lavorare. Cristianamente. Così Gaetano mi  racconta che i due hanno avuto una gioventù movimentata. Per un intreccio di vicende, ebbero una conversione religiosa che si è riversata in un cambiamento di stile di vita. Sono cristiani evangelici. Ci ho pensato anche io a tutti i commercianti cattolici che hanno ben altri comportamenti. Ma credetemi, nella pratica dipende solo dalla testa. E di teste se ne intende il mio amico Antonio Moccia, commerciante di cappelli in via Alfonso D’Aragona. Afforza voglio fare pubblicità! Nossignore. Voglio solo si sappia dove trovarli, esistono davvero. Antonio ha tutte le qualità, quando lo incontri la prima volta, sembra siate amici dall’asilo. Soprattutto è allegro. La vita buona. Certamente. Quella che ha imparato combattendo la malattia, che lo ha portato a conversione. Inutile dire che la messa lo annoiava, sta parte qui è talmente ricorrente che è un cliché. Oggi è un devoto della Madonna. Così gli ho dato una delle immaginette che porto con me, alla maniera di Madre Teresa, della Vergine che Scioglie i Nodi. Antonio ha voluto subito ricambiare. Dal cassetto ha preso un mazzetto di Tau, il tipo di croce dei francescani. Un suo amico caro è un predicatore dei frati, sempre in giro per il mondo, che quando lo passa a trovare glie ne lascia sempre un poco da dare a chi incontra. L’ho indossato e non lo tolgo mai. Se passate da quelle parti, andate a trovarlo per un caffè, se avete il cuore buono, vi sentirete “a casa”. Come d’altronde da Pasquale Penza, il mio amico barbiere, del borgo di S. Antonio. Lo dico subito, pubblicità o no, è bravo. Ma qui ne parlo per un altro motivo. Un giorno mi racconta un suo sogno ricorrente. Nella sostanza una sorta di visione che lo interpellava nel cuore a fare qualcosa di buono per il prossimo. Mo’ da me che volete, conosco pescivendoli monaci, cappellai francescani e barbieri mistici, cose che capitano. Il sogno si è fatto realtà e ha dato vita a – Salvi per un Pelo - un’associazione con cui porta la sua professione nelle case di accoglienza per i bisognosi. Per questi fratelli è una festa. Quest’anno poi, è stato coinvolto dai Salesiani in un progetto di formazione per giovani. Un’esperienza che gli ha dato tanta gioia. Anche da lui ci si può “sentire a casa”. Di commercianti che si occupano di teste ho finito l’elenco, ma di altri che hanno un cuore aperto, che un poco alla volta ne ho scoperto la generosità verso il prossimo potrei scrivere ancora. E se mai qualcuno capitasse dalle parti del mio blog, troverebbe altri racconti di persone che cercano di vivere agendo per il bene. Che hanno Cristo nel cuore. Come dire, sono un testimone che in questo mondo ci sono tante belle teste di cui parlare. 
                                                                        Arturo Lanìa



1 commento:

  1. Ed io ho avuto la fortuna che tu capitassi proprio sulla mia sedia.E credimi è una gioia immensa conoscere persone come te

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