Lucia
Lucia
non è sposata. Ha centinaia di figli. La mente va subito a quell'idea di
ragazza madre che girava in anni passati. Oggi i giovani son meglio
“organizzati”. Però qualcosa non torna. Negli antichi harem, un sultano con cento mogli poteva vantare la media di un
risultato a sposa e quindi arrivare, eccezionalmente, a cento figli. Ma un
donna sola? E nemmeno ho scritto cento, centinaia addirittura. In natura, ad
oggi, è impossibile. Dato che sono uno che scrive sul Sacro Cuore, sulla
Chiesa, partendo da questo indizio si può arrivare alla soluzione dell’enigma.
Una suora. Di quelle che si occupano di bambini, solita solfa di brave donne votate
alle creature altrui. A parte che penso che già se fosse, giù il cappello, se permettete. Lucia invece è laica, proprio
laica, laica. Nel carattere, almeno. Nella sostanza. Credente, praticante,
impegnata nel movimento orionino, con un tessuto della personalità, nella trama
e nell’intreccio, intensamente cristiana. Nella vita, lavora come
psicomotricista. Un nome storico nell’ambito della professione a Napoli. Quando
l’ho incontrata anni fa, nemmeno sapevo che esistesse questo mondo. Oggi, tutte
le mamme che hanno i figli stressati e irrequieti, i figli, catalogati come
“iperattivi”, sanno bene di che si tratta. Certo il mondo contemporaneo è
strano, manda i bambini in terapia per affrontare lo stress e nemmeno si ferma
a chiedersi che accade. Torniamo a Lucia. Quindi una professionista, che si
occupa di bambini stressati? Le parole sono sempre importanti, se si sanno usare,
ho scritto sopra “storica”. Non ci crederete, ma c’è stata un’epoca in cui i
bambini erano allegri e pieni di fiducia. Invece, allora come oggi, esistevano
i bambini che il Buon Dio permette nascano con ritardi mentali. I terapisti
come Lucia sono quel ponte che esiste tra la malattia e la vita sociale, a cui
questi bambini possono accedere. Come posso dire, sono la risposta insieme di
Dio e della Scienza, con la maiuscola, che per tutte le vite c’è dignità. Anche
questa parola è importante, infatti, mentre i bimbi stressati del mondo
contemporaneo, fanno una terapia e se tutto va bene, ne sono fuori, altri
invece non guariscono mai . Down, autistici, spastici, un elenco di nomi di
malattie, che accompagnano le creature “dalla culla alla bara”. Bando alla
tristezza. Se assistete ad una seduta terapeutica, non troverete mai Lucia
triste e nemmeno le sue centinaia di “figli”. Al contrario l’atmosfera è il
gioco, la gioia, è il volersi bene. Troverete una vitalità che vi investe e
posso dirlo, se siete tristi vi sentite in imbarazzo tra tanti bimbi giocosi. Così
questa brava signora, mia carissima amica, con tutto questo lavoro sarà
sicuramente ricca. Dopo anni, sai quanto. La pensioncina, standard. Così è.
Credo sarebbe stato così anche negli Stati Uniti. Ci sono professioni che si
fanno con la stessa vocazione che serve a decidersi a farsi monaco o monaca.
Che di vocazione si tratta, lo prova anche il luogo delle “sue vacanze
abituali”. In Sierra Leone, Africa. Un suo amico, scherzosamente, sulla sua
pagina Face Book, le ha scritto, -te ne
vai la mare-. Simpatica è simpatica, ma voi conoscete una donna che si
tiene qualcosa? Da un uomo poi? -Stagione
delle piogge caro-, gli ha subito risposto. Piogge? Allora che ci va a fare
in Africa in vacanza? Va al centro Don Orione, lo voglio scrivere, baluardo tra
la barbarie dell’abbandono e l’accudimento con amore. I casi di quei bambini
sono drammatici. Lei è la dottoressa Precchia, chi vuole può documentarsi sulla
sua pagina Face Book. Caso mai può darle anche una mano economica, se interessa
aiutarla. Ma non cercate foto strappalacrime, non le troverete. I bambini nelle
foto o abbracciano o sono abbracciati, e gli operatori, laici e religiosi, sono
illuminati da quella luce dorata che viene dall’idea interiore che la propria
vita è spesa bene. Nel deserto dell’arretratezza, un’oasi di amore. Scienza e
Fede insieme, per non lasciare nessuno solo. Penso allora che per la mia cara
dottoressa Lucia Precchia, mamma Lucia, posso
scrivere, è una mamma buona per centinaia
di figli.
Ciao
Lucia, buon viaggio. Salutami i tuoi bambini. La Madonna ti accompagni.
Arturo
Lania
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