domenica 5 febbraio 2017

La Madonna di Gerusalemme

All’improvviso nella vita si fanno scoperte importanti. Prima c’è sempre un tempo di smarrimento, neanche lo sai che qualcosa avverrà, solo in fondo fai la scoperta. O forse è quello che trovi che ti permette di risalire. Ad ogni modo il mio amico Franco di ritorno da Gerusalemme mi racconta la sua speciale esperienza, ha visto la  Madonna, col seno nudo. La particolare visione è avvenuta non so più in quale chiesa, dove la guida esperta ha mostrato _“L’unico quadro al mondo di una Madonna con Bambino,  a seno nudo”_ . Da qualche tempo mi diletto di arte, e con gli amici facciamo passeggiate tra le cose della cultura. Un passatempo come un altro. Richiede comunque un pochetto di lettura e _cum scienza_ , quel conoscere che da consapevolezza e sapore. Così, quasi distrattamente ho corretto il mio amico. Macché unico al mondo, è un’iconografia tradizionale, usata per raccontare tra l’altro la Misericordia. L’economia di questo racconto mi fa risparmiare tutti i dettagli che ho aggiunto. Non mi piace dirlo, ma un poco me la tiro su queste cose di cultura. Forse per mettermi nell’umiltà,  Franco anziché convenire ha dubitato del mio dire, in confronto col dire dell’esperta guida, che tra l’altro l’unico al mondo glie lo ha fatto anche vedere. Non poteva essere! Dubitare della mia scienza con tanta leggerezza! Ma tra me e me avevo già calcolato di avere la partita vinta. In men che non si dica, con lo smartphone basta un comando vocale _et voilà_ , in un attimo la lista. Mai fare i conti senza l’oste. Il buon amico, contrariato e infastidito, non si smosse di un millimetro dalla convinzione acquisita con l’esperienza. L’unico quadro con la Madonna a seno nudo lo aveva visto a Gerusalemme e mai prima di allora in nessuna altra parte. La faccenda ormai aveva svelato tutta la fatica che pretendeva per essere affrontata. Intenzionato a vincere la sfida, ho subito pianificato il giro per tutte le chiese e i musei dove è un quadro della Vergine che allatta. Ci sono volute settimane in giro, a vedere il santo seno. Per non dire di tutti i luoghi che ho visitato per conto mio da cui ho inviato fotografie. La vicenda mi ha esposto anche a un certo rischio.  Tutte quelle foto, per quanto pie, nella mani sbagliate si offrivano a chi sa quali interpretazioni. Ma quello che ormai era diventato un affronto, doveva essere lavato con un salubre bagno di evidenza. Il bagno non c’è stato, tutt’al più una rinfrescata. Il mio amico infatti alla fine ha solo accettato l’idea che di quel _”quadro unico al mondo”_ c’è n’è più di uno. D’altronde lui lo ha visto prima di allora solo a Gerusalemme. Un fatto simile, ad un tipo che passa il tempo a leggere, ed è certo di sapere le cose come stanno, lascia davvero sconcertato. Come è stato possibile non ottenere vittoria piena e immediata su una affermazione falsa in modo evidente? Una risposta a questo non la trovo tra i libri d’arte, ho avuto bisogno di altro. Tipo un libro di PNL di Robert Dilts, dove è raccontato un caso di letteratura psichiatrica. Un soggetto convinto di essere già morto, quindi un cadavere, impegnò il suo psichiatra allo stesso del _“quadro unico”_ con me. Il medico alla fine escogitò un sistema. - _I cadaveri sanguinano?_, domandò? - _Certo che no!_ - Ebbe in risposta. Così punse il paziente, che sanguinò. Il soggetto sortì: - _Allora anche i cadaveri sanguinano._ - L’intelligente stratagemma non ebbe alcun esito. Le convinzioni non cambiano né con i buoni ragionamenti né, meno che mai, con l’evidenza. Questo caso provvide a darmi solo una parte della risposta. Infatti se spiegava l’insuccesso delle mie dotte dimostrazioni, ho già scritto che un poco me la tiro, restava da spiegare il successo dell’errata affermazione _“dell’esperta guida”_. E così la Madonna di Gerusalemme che teneramente allatta il Divino Figliolo, mi ha portato ha conoscere il più arcano dei poteri dell’errore, dal nome furbo e ingannevole, la post-verità, post-truth. Un potere oscuro e tecnologico. Funziona in questo modo. C’è una verità con dati certi e facilmente verificabili. La Madonna che allatta a seno scoperto è un’iconografia ricorrente e in rete si può reperire un cospicuo elenco di dipinti. Tale verità viene sostituita da una che colpisce direttamente i sensi e produce un’emotività che la rende credibile. Questo è l’unico quadro, lo vedete, e voi state avendo un privilegio a poter raccontare di averlo potuto vedere qui a Gerusalemme. Si capisce che una cosa del genere non si smonta con nessuna spiegazione. Sulla rete il meccanismo è raccontato a partire dai casi internazionali della Brexit, resa possibile dalla diffusione della post-verità dei costi per la Gran Bretagna. E col caso Trump, che ha messo in dubbio i natali statunitensi del suo predecessore. La tecnologia fa da supporto strategico a questo indubbio potere oscuro. Che colpisce la verità dei grandi fatti, ma con i _twitt_, i post, i commenti può colpire chiunque e qualunque modo. Un fatto mi era già capitato che mi aveva allertato. Un discorsetto di quelli motivazionali che gira da secoli sulla rete. Grazioso, si legge e si dimentica pure. Da qualche tempo ha cominciato a girare come un discorso del Papa. E mi arriva ricorrentemente con Wathsapp. Quando ho provato ad informare i mittenti che quel grazioso discorso che inizia: - Puoi aver difetti, essere ansioso e irritato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande azienda del mondo – è uno schema di tipo motivazionale ho dovuto smettere. Le persone ne sono state profondamente turbate. La post-verità è oscura proprio per la sua forza di toccare la sfera interiore e radicarsi nello spazio della verità. Ora sono sicuramente più sereno. So che avevo a che ho avuto a che fare con qualcosa di enorme e che la mia sconfitta è più che giustificata. Posso tornare a coltivare le mie letture, con l’avvertenza di non divulgarle con leggerezza. La Madonna di Gerusalemme mi ha insegnato molto. Anche la prudenza nel dire la verità, prima fare attenzione che non ci siano delle post-verità in circolazione.  

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